Palazzo Reale
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La splendida costruzione fu
innalzata a partire dal 1600 per una delle capitali più grandi e
popolose dell'impero spagnolo. Il palazzo, abitato prima dai viceré spagnoli,
dagli austriaci, dai Borbone ed infine dai Savoia, è stato centro e immagine
del potere, nonché snodo delle vicende storiche di Napoli e del
Mezzogiorno per quasi quattro secoli.
Il progetto fu affidato dal viceré, Fernando Ruiz de Castro,
all'architetto Domenico
Fontana, tra i più famosi
architetti del tempo, disegnatore della Roma di Sisto
V.
L'originario corpo quadrato fu ampliato un secolo dopo con il "Braccio Nuovo" voluto da
Carlo di Borbone.
Nell'Ottocento, dopo un incendio, Ferdinando II di Borbone
comandò radicali lavori di sistemazione del Palazzo. I restauri, condotti
dall'architetto Gaetano
Genovese, ampliarono e
regolarizzarono, senza stravolgerla, l'antica fabbrica, conferendole un'impronta
architettonica unitaria e coerente. Nacque in quegli anni l'"Ala delle
Feste" e una nuova facciata verso il mare solennizzata da un alto
basamento di bugnato e da una svelta torre-belvedere.
E' interamente del Fontana
la lunghissima facciata manierista. A fine Ottocento le nicchie esterne furono
occupate da gigantesche statue dei Re di Napoli, i primi delle rispettive
dinastie (Ruggero il Normanno,Federico
II di Svevia, Carlo I d'Angiò,
Alfonso I d'Aragona, Carlo V d'Asburgo,
Carlo III di Borbone, Gioacchino Murat,
Vittorio Emanuele II di Savoia).
Al centro della facciata risaltano gli stemmi reali e vicereali; sotto il
balcone di parata è invece lo stemma dei Savoia.
Entrati nel Palazzo si accede al Cortile d'Onore che
conserva intatta l'impronta architettonica fontaniana.
Di fronte è una fontana ottocentesca con statua di Fortuna. A sinistra si va
verso i
Giardini, a destra
verso il
Cortile
delle
Carrozze ed il Cortile del Belvedere.
L'appartamento storico
Appartamento
reale- offre
alla visita le stanze reali di etichetta al Piano nobile, come ci sono state
consegnate dalla storia, con gli arredi dell'epoca sapientemente distribuiti.
Negli anni settanta alcune stanze sono state sistemate a galleria di opere
d'arte con ordinamento di tipo tematico e storico-stilistico. Non ci sono
giunte, anche per i gravi danni e le spoliazioni sofferte dal palazzo durante
l'ultima guerra, le stanze e gli arredi di uso più quotidiano (camere da letto,
bagni, cucine, ecc.).
L'originaria decorazione seicentesca è oggi documentata soprattutto dagli
affreschi di soggetto storico di gusto tardo-manierista che decorano le sale più
antiche con cicli di pitture volti ad esaltare gloria e fortuna degli spagnoli
vincitori. Nel Settecento Carlo di Borbone
venne a dare a Napoli dignità di capitale di un regno autonomo. Anche Carlo
ampliò e fece abbellire Palazzo
Reale con capolavori
pittorici di quegli anni e con i bellissimi soffitti delle Stanze della Regina (stucchi
bianchi su fondo oro). Dobbiamo al gusto di Carolina Murat
molti degli arredi mobili di gusto neoclassico.
Si accede all'Appartamento storico per un monumentale e luminosissimo Scalone
d'onore
ideato nel 1651 e
poi sistemato e decorato da G.
Genovese tra il 1838
e il 1858. Lo Scalone è arredato, nella zona inferiore, di marmi bianchi
e rosati decorato con trofei militari e bassorilievi allegorici. Assai bella è
la ricca balaustra marmorea di marmo traforato, nella zona superiore monumentali
statue in gesso (la Fortezza, la Giustizia, la Clemenza e
la Prudenza). Alla fine dello Scalone ci si immette nel luminosissimo Ambulacro,
protetto da vetrate dell'Ottocento.
Teatrino
di Corte-
Fu allestito da Ferdinando Fuga
nel 1768. Assai
danneggiato nell'ultima guerra conserva le originarie 12 statue in
cartapesta raffiguranti Apollo, Minerva, Mercurio e le nove muse. Ospitò
rappresentazioni di opere buffe di Paisiello,
Cimarosa
e Piccinni.
Moltissime sono le
Sale visitabili, ricche di pitture, affreschi, statue, arazzi e mobili d'epoca;
questo ne è l'elenco senza soffermarci sulle meraviglie che possiamo ammirare:
Sala
Diplomatica- Saletta Neoclassica- Fasti di Alfonso il Magnanimo- Sala del Trono-
Salone degli Ambasciatori- Sala di Maria Cristina di Savoia- Sala del Gran
Capitano- Sala dei Fiamminghi- Studio del Re- Sala del Seicento Napoletano- Sala
della Pittura di Paesaggio- Sala di Luca Giordano- Sala della Pittura del
Seicento- Sala della Pittura Emiliana- Sala delle Nature Morte- Sala
Neoclassica- Salone d'Ercole- Sala XXIII- Sala di Don Chisciotte- Sala della
Pittura di Paesaggio Napoletana dell'Ottocento- Affreschi di D.A. Vaccaro- Sala
delle Guardie del corpo- Cappella Reale.
I Giardini
Reali
sorgono in un'area che
è stata sempre tenuta verde dai reali regnanti a Napoli a partire della
fondazione di Castelnuovo
con gli Angioini, alla
fine del XIII secolo. In epoca vicereale il giardino fu sistemato a parco
con viali, statue e "giardini segreti". I grandi lavori di
ampliamento e di restauro condotti alla metà dell'Ottocento interessarono anche
i giardini dove furono insediate gran numero di piante, magnolie, lecci, piante
rare di grande varietà e cromatismo.Il giardino ebbe un nuovo disegno romantico
"all'inglese" con aiuole e vialetti sinuosi alla ricerca di
inedite vedute sul golfo, il Vesuvio
e la collina di San Martino e divenne ambita meta dei viaggiatori a Napoli
nell'Ottocento. Il giardino fu cinto in quegli anni da una magnifica cancellata
di ferro con lance a punta dorata, su cui si apre, proprio di fronte a Castelnuovo,
un ingresso delimitato da statue in ferro di Palafrenieri (conosciute come
"Cavalli di bronzo") dono dello zar Nicola
I a Ferdinando II.