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Goway.it - Cinema - Taxi driver

TAXI DRIVER

Vedi: Columbia Pictures


Trama:  
L'agra e violenta parabola sulla paranoia urbana firmata da Martin Scorsese, probabilmente il più grande regista vivente, che ha trovato nel perfezionista De Niro un interprete perfetto. Travis Bickle, reduce dal Vietnam, si fa assumere in una cooperativa di taxi di New York, facendosi assegnare al turno di notte perché non riesce più a prendere sonno. Lavorando incessantemente, Travis accoglie sul suo taxi ogni genere di persone, soprattutto personaggi strani, che lo convincono poco alla volta che non e' solo il sedile posteriore della sua auto a dover essere pulito ogni mattina, ma l'intera città.
La sua "missione" diventa sempre più chiara in lui dopo un breve tentativo di approccio con una ragazza dello staff elettorale di un senatore e l'incontro con Iris, una giovanissima prostituta di appena dodici anni che gli appare come un fiore in mezzo a un mondo sporco e perverso. Deciso a salvarla da quel sordido ambiente, Travis non esita a trasformarsi in sanguinario vendicatore. Scritto da Paul Schrader guardando la sua esperienza personale di uomo alla deriva (un matrimonio fallito, l'alcolismo, l'insonnia notturna), ma anche prendendo spunto dalla letteratura, Taxi Driver rappresenta un punto centrale della cinematografia americana degli anni '70.
L'eroe del film è un uomo solo e disturbato, ancor più solo se si pensa sul lavoro di taxista, che lo porta essere isolato in mezzo la folla, circoscritto allo stretto abitacolo della sua vettura. Il sottotitolo del film stigmatizza bene questa condizione del protagonista;
Il mondo lo sfiora con sua carica di sporcizia e meschinità e lui reagisce in un'esplosione di violenza, rivolta in fondo anche contro se stesso. Nel finale infatti Travis porta simbolicamente alla tempia le dita della mano facendo il gesto di spararsi. Si tratta anche di un film che, tra i primi, ha offerto una visione apocalittica, allucinante e da incubo della realtà delle grandi metropoli urbane, Il film ha decretato la bravura registica di Martin Scorsese e lo straordinario talento d'interprete di Robert De Niro.


Note:
Questo film e' uno di quei film che, alla prima visione, mi hanno fatto rabbrividire e pensare; perche' tutta questa violenza e disperazione sullo schermo? Perche' mettere in mostra tutto questo? Poi, riflettendo ho capito, ho capito che non si puo' nascondere l'immondizia ed i rifiiuti sotto il tappeto e far finta che non esistano o che non ci siano mai stati. E' questo film fa lo stesso con l'animo umano e il degrado della periferia urbana, per alcuni aspetti trasportabile anche nelle grandi citta' italiane. La visione di questo film non e' fine a se stessa, ma spunto di riflessione sui nostri comportamenti e su noi stessi; chi siamo? cosa facciamo? perche' lo stiamo facendo? Da questo punto di vista, la violenza e la degradazione si trasformano in un esempio negativo che ci mostra che cosa puo' succedere, come ci si puo' ridurre perseverando in un'indifferenza cieca e comoda.


Bloopers ed errori tecnici:
Nel doppiaggio italiano c'è un errore, Travis, quando viene assunto come tassista, dice di aver terminato il servizio militare nel 1963, mentre nella versione originale dice 1973. Infatti, se fosse stato congedato nel 1963 non avrebbe combattuto in Vietnam, in quanto l'invio dell'esercito americano iniziò solo nel 1965.